SUCCEDE A VERONA: CENTRO CULTURALE 6 MAGGIO 1848 “CHITARRE” · Audizione aperta al pubblico ·
19 maggio 2024 h 17:00
di alessandro nobis
Un incontro di un paio d’ore tra musicisti che frequentano ambienti musicali spesso lontani tra loro: il jazz, la musica tradizionale, l’avanguardia, il blues, la composizione di nuova musica. Così è nata l’idea dell’Associazione Culturale ZONACUSTICA e dell’Associazione Onlus · Le Fate di proporre ad alcuni chitarristi di incontrarsi domenica 19 maggio a partire dalle ore 17:00 nell’ombreggiato cortile del Centro Culturale “6 maggio 1848” in Via Mantovana 66, nel borgo di Santa Lucia a Verona e così darsi la possibilità di conoscere personalmente e ascoltare lontano dalle tensioni dei concerti ufficiali altri colleghi oltre che approcciarsi a nuovi idiomi musicali.
Una formula, uno scambio di idee “live”, di impressioni che potrebbe anche far scaturire nuove e impensate collaborazioni: una formula, insisto su questo termine, che dovrebbe essere sempre a mio avviso adottata dai cosiddetti festival · jazz e kermesse chitarristiche · dove talvolta però alla fine del proprio spazio assegnato dalla direzione artistica ognuno ripercorre la strada di casa o dell’hotel senza un arricchimento o scambio culturale. Aggiungo che spesso anche in questo “ambiente” aleggia una certa autoreferenzialità che non aiuta proprio ………..
Invitati dagli ideatori sono per questo primo incontro i chitarristi Enrico Breanza, Giovanni Ferro, Giulio Redaelli, Balen Lopez De Munain e Roberto Zorzi oltre alla violoncellista Paola Zannoni e Lorella Baldin con la sua nikelharpa, mi dicono che tutti hanno aderito immediatamente all’iniziativa che può essere anche letta come un’occasione per provare nuovi repertori (un mio amico dice “che una prova con il pubblico vale dieci prove private“) e nuove collaborazioni. Poi da cosa può nascere cosa, si sa. Interessanti tutti set, da quello del trio Lopez De Munian · Baldin · Zannoni (un nuovissimo progetto con insolite sonorità del chitarrista e compositore di Bilbao) al blues arcaico “personalizzato” di Roberto Zorzi, dalle melodie originali del fingerpicker Giulio Redaelli alle rivisitazioni del jazz e della canzone d’autore di Giovanni Ferro per finire con l’avanguardia improvvisativa legata allo stilema afroamericano di Enrico Breanza.
Non essendo un vero e proprio concerto ma piuttosto l’occasione per conoscere artisti di grande valore e capacitò, si è deciso di dare la possibilità al pubblico di partecipare a questo incontro che si terrà, in caso di maltempo, in una delle sale interne del Centro.