JON HISEMAN’ TEMPEST “BBC Session 1973”

JON HISEMAN’ TEMPEST “BBC Session 1973”

JON HISEMAN’ TEMPEST “BBC Session 1973”

CASTLE · SANCTUARY RECORDS. CD, 2005

di alessandro nobis

Nel 2005 la Sanctuary Records pubblica il doppio CD “Under The Blossom” che contiene i due lavori dei Tempest ovvero “Tempest” del 1973 (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2022/03/17/jon-hisemans-tempest-tempest/) e “Living in  Fear” del 1974 entrambi pubblicati originariamente dalla Bronze Records e che soprattutto contiene sette tracce finora ufficialmente inedite (ma presenti nel bootleg “Live in London ’74”, titolo fuorviante oltre che errata data) provenienti dall’archivio BBC; si tratta del concerto della durata di circa un’ora che il 2 giugno 1973 che il quintetto tenne per la BBC RADIO ONE al Golders Green Hippodrome e che quindi presenta un repertorio di brani tratti dal disco d’esordio.

Quintetto perchè l’aspetto più interessante di queste sette brani è la presenza dei due chitarristi Alan Holdsworth e Ollie Halsall che vanno ad aggiungersi naturalmente a Jon Hiseman, Mark Clarke e Paul Williams, una line-up che va ulteriormente ad arricchire le potenzialità espressive dei Tempest soprattutto nelle esibizioni dal vivo. Un esempio può essere la “dilatazione” di “Brothers“, già presente sull’album di esordio con una durata di poco più di tre minuti e qui portata ad oltre un quarto d’ora grazie al notevole interplay tra i due chitarristi che dialogano supportandosi vicendevolmente durate i rispettivi assoli; “Drums Away” è naturalmente un brano creato da John Hiseman, con un solo iniziale che prelude all’esposizione del riff delle chitarre, per poi proseguire lungamente mettendo a mio avviso in evidenza tutte le capacità creative del batterista in questo ambito musicale, un efficace rock blues dal suono molto marcato e piuttosto lontano dalle sonorità dei Colosseum, “Grey and Black” è una ballad eseguita in duo (sempre dal primo disco) con il Rhodes di Ollie Halsall che accompagna la voce di Paul Williams e con un bel arrangiamento per le voci

Insomma un’ora di Tempest dal vivo che fortunatamente oggi possiamo ascoltare con un audio decisamente professionale, un gruppo che avuto una breve durata ma che, in studio e dal vivo, ha sempre soddisfatto i palati più fini; qualcuno rimase stupito dalla svolta “hard” di Hiseman fatto salvo poi, dopo un attento ascolto comprendere ed applaudire …………..

Pubblicità

SUONI RIEMERSI: DAVID POWER “My Love is in America”

SUONI RIEMERSI: DAVID POWER  “My Love is in America”

DAVID POWER  “My Love is in America”

CLADDAGH RECORDS, CD 2005

di alessandro nobis

Ho conosciuto il finissimo piping di David Power ad Armagh durante l’edizione 2019 – l’ultima al momento – del William Kennedy Piping Festival con il suo set in duo assieme al violinista Martin Hayes; va da sé che alla fine del concerto al tavolo del merchandising mi sono procurato una copia di questo brillante lavoro.

DAVID POWER & MARTIN HAYES, #WKPF 2019. FOTO DI ERICA NOBIS

David Power, nativo della Contea di Waterford, con questo eccellente “My love is in America” svelava quindici anni fa in tutto il suo splendore la sua tecnica sopraffina (un esempio? Ascoltate i reels “Jenny Picking Cockles / My Love is in America”), l’intelligenza di orientarsi nello sterminato repertorio della musica irlandese e soprattutto a mio avviso la brillantezza nel suonare “standards” con un tocco personale di una qualità tecnica ed interpretativa rara a trovarsi 

Tra questi voglio citarne due, “The Fox Chase”, riportato per la prima volta su spartito da Henry Hudson vissuto a cavallo del 1800 e presente anche nella raccolta O’Neill (1903), un autentico banco di prova per chi voglia misurarsi con le uilleann pipes ed il set composto dalla slow air “The Bunny Bunch of Roses” che narra di un dialogo affettuoso tra Napoleone Bonaparte e la madre Letizia e ad una hornpipe, “The Sally Garden” che racconta le proprietà del salice, un’ode ai suoi rami che sapientemente intrecciati prendono la forma di ceste di ogni misura.

Seamus Ennis e Leo Rowsome sono egualmente omaggiati da David Power: il primo con l’hornpipe “The Standing Abbey” abbinato al set di danze “Madame Bonaparte” (la consorte di Napoleone), il secondo con il jig “The Boys of the Town” suonato appunto da Ennis alle pipes ma anche dal violinista Kevin Burke della Bothy Band e di Patrick Street.

Musica straordinaria: vera, sincera, che mi ha emozionata e che è arrivata subito al cuore.

SUONI RIEMERSI: ANNA RYNEFORS & ERIK ASK-UPMARK

SUONI RIEMERSI: ANNA RYNEFORS & ERIK ASK-UPMARK

SUONI RIEMERSI: ANNA RYNEFORS & ERIK ASK-UPMARK

“Dråm”

NORDICTRADITION CD, 2005

di Alessandro Nobis

Lena Willemark (bellissimi alcuni suoi lavori per l’ECM), l’ensemble Plommon, il Trio Medieval (anche qui ottimi i lavori per l’etichetta di Manfred Eicher) e Josefina Paulson (del suo lavoro con Stefano del Vecchio ne avevo parlato tempo fa: https://ildiapasonblog.wordpress.com/2016/05/01/ciumafina-pastrocchio/). La mia conoscenza della tradizione musicale svedese si fermava qui fino allo scorso novembre; poi al William Kennedy Piping Festival di Armagh, nell’Ulster, ecco salire sul palco questo straordinario duo formato da Anna Rynefors (Nyckelharpa, cornamusa svedese, ribeca e voce) e da Erik Ask Upmark (arpa, cornamuse svedese e medioevali) che in una mezzora hanno esplorato il repertorio di temi a danza della musica popolare della Svezia. dramNon c’era l’arpa naturalmente – il festival come forse oramai sapete è dedicato alle cornamuse – ma il set pur breve ha evidenziato tutta la preparazione e la coesione del duo tanto da invogliarmi all’acquisto di questo “Dråm” che pur essendo stato pubblicato nel 2005 era per me una novità assoluta. Musica dal grande fascino, delicata, soavissima che ci immerge nello scrigno della tradizione scandinava con un repertorio comune a tutte le musiche popolari quantomeno europeo; arie per danzare, melodie di canti popolari, antichità e contemporaneità in una tradizione che vivaddio grazie a musicisti come questi è giunta fino ai nostri giorni. Polche (l’iniziale “Kringellek” oppure “Sporren”), marce eseguite in occasione di matrimoni (”Brudmarsch”), melodie pastorali (“Valltrall”), arie per violino e Polonaise (“Fransosen”), improvvisazione per arpa presentati con arrangiamenti di grande gusto. Ascoltate questa musica perché vi si aprirà un mondo straordinariamente ricco e per molti – compreso chi scrive – sorprendentemente affascinante.

WWW.NORDICTRADITION.COM