OREGON “Our First Record”
Reg. 1970. (LP. Vanguard Records, 1980)
di alessandro nobis
I nastri con questi quarantotto minuti di musica sono rimasti in un cassetto per dieci anni, a causa della chiusura della Increase Records per la quale Ralph Towner, Glen Moore, Colin Zalcott e Paul McCaldless avevano registrato le tredici tracce. Un vero peccato visto la qualità della musica ma alla fine dobbiamo ringraziare la Vanguard che li pubblicò grazie a Tom Round che aveva conservato i nastri con grande cura. Non si tratta di scarti di registrazioni, “second takes” o “alternative takes”, ma di un vero e proprio lavoro pensato ed eseguito con l’intenzione di pubblicarlo a nome “Oregon”, un disco che rappresenta l’origine di un gruppo che attraverso i suoi lavori per la Vanguard, l’ECM e l’Elektra ha indicato un nuovo modo di suonare il jazz contaminandolo con i suoi etnici creando una musica di “fusione” ante·litteram (parliamo di cinquantadue anni fa) rimasta a mio avviso ineguagliata anche se soprattutto dopo la scomparsa di Walcott alcuni suoni prettamente etnici come quello del sitar non saranno più presenti.
In questo loro primo disco, tra brani di composizione e di improvvisazione (“Molecular“), se ne nasconde uno a mio avviso davvero straordinario: si tratta di un arrangiamento curato da Towner di “Recuerdos · de la Alhambra ·” una composizione dello spagnolo Francisco de Asís Tárrega y Eixea vissuto tra il 1852 ed il 1909, un autore molto importante per chi affronta gli studi di chitarra classica (bagaglio fondamentale nella preparazione di Towner) se si considera anche che il brano fu registrato da Andres Segovia e più recentemente da Enrike Solinis. Qui l’apertura è lasciata a Moore che precede il suono della chitarra che esegue un solo sul quale si innesta l’oboe di McCandless con l’accompagnamento ritmico “discreto” delle percussioni: sontuoso direi, dimostrazione di come gli spartiti considerati “intoccabili” possano prendere una forma diversa, inaspettata quasi.
“Full Circle” (scritto da Walcott e Towner) è un’altra dimostrazione del concetto “Oregon”, il sitar di Walcott duetta per tutta la lunghezza del brano con la chitarra classica, “Margueritte” di Walcott ha un’atmosfera prettamente jazzistica con un assolo di Towner al pianoforte ed infine segnalo l’interpretazione di un brano composto dal grande Scott LaFaro (un altro che ci ha lasciato troppo prematuramente), “Jade Vision” (era nel repertorio del trio di Bill Evans, a proposito di perdite premature …), splendida ballad con soli di McCandless e Towner e naturalmente aperta dal contrabbasso di Glen Moore.
Splendido esordio di un gruppo che personalmente ho, direi senza esagerare, adorato e che ho avuto la fortuna di vedere dal vivo a Verona nella formazione con Trilok Gurtu.
Cercatelo.