THE BOYS OF THE LOUGH “The Fair Hills of Ireland”
Lough Records, CD 1992
di alessandro nobis
Questa incisione dei Boys Of The Lough, risalente al 1992 che celebra il 25° anniversario della costituzione del gruppo, è una di quelle preferisco del gruppo scoto-irlandese soprattutto per l’eleganza degli arrangiamenti che si distingue da tutti i gruppi di folk revival di area celtica; il suono del pianoforte di John Coakley regala infatti una visione chiara ed unica del repertorio tradizionale, direi in alcuni momenti quasi cameristica che valorizza i ritmi della musica popolare e la bellezza delle melodie della ballate. Mi riferisco in particolare ai tre canti di emigrazione; la bellissima “Ban Chnoic Erin O” con l’evocativo pianoforte di Caokley e la voce di McConnell, a “Erin Gra Mo Chroi / Ireland, love of my heart” (un canto di emigrazione, i ricordi del dolore della madre per la sua partenza e del profumo della torba che brucia nel camino) ed a “The Bonnie Labouring Boy“, canto di emigrazione scozzese risalente alla metà del XIX secolo presente nella raccolta Roud al numero 1162 (racconta nello specifico della storia d’amore ostacolata dai genitori di lei che costringe las coppia a scappare a Belfast e di qui imbarcarsi per il Nordamerica). Ci sono poi naturalmente i set di danze nei quali la coesione tra Aly Bain, Cathal McConnell, Dave Richardson, Christy O’Leary e Coakley è ancora una volta ben evidente facendo dei Boys of The Lough uno dei più interessanti ensemble di area celtica che hanno calcato le scene (ma che purtroppo, in Italia non si sono mai visti per quel che mi ricordo) negli ultimi decenni nei festival e nelle sala da concerto. Il set di jigs “The Wandering Minstrel / Fasten the Leg in Her / Coleman’s Cross” con le uilleann pipes di O’Leary in gran spolvero e la ritmica del pianoforte e la slow air “Father Brian Mac Dermott Roe” composta da Turlogh O’Carolan eseguita da O’Leary in solo sono quelli che più ho apprezzato, sebbene il livello di tutto questo “The Fairy Hills of Ireland” sia davvero altissimo. Tra i dischi del BOFL, questo è uno di quelli da avere assieme al primo (con Dick Gaughan) ed a “Welcoming Padfdy Home” (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2021/02/01/suoni-riemersi-the-boys-of-the-lough-welcoming-paddy-home/).