FABIO POZZERLE “Cronache da oltre frontiera: storie di guardie, contrabbandieri e … briganti”
Edizioni Vividolomiti · Volume 12,5 x 19 cm · Pagg. 233 · € 18,50 · 2023
di alessandro nobis
La storia “non ufficiale” la si può raccontare in molti modi: attraverso le microstorie di singole persone e di piccoli accadimenti, le esperienze personali, i canti narrativi, le testimonianze arrivate a noi attraverso la trasmissione orale, ed aggiungo a titolo personale lo storytelling, le “graphic novel” e il “burattinismo” · come mi piace chiamare l’arte dei maestri burattinai e pupari ·. Lo scrittore e ricercatore Fabio Pozzerle (nativo di Velo Veronese) sceglie di raccontare in questo volume gli accadimenti svoltisi lungo un importante segmento storico, negli anni immediatamente precedenti la Grande Guerra, fondendo in modo convincente ed equilibrato ricerca scientifica, memoria orale, fantasia ed una notevole capacità descrittiva, a mio avviso i cardini di questo “Cronache da oltre frontiera“. Un volume che si può considerare anche di divulgazione storica e dal valore didattico importante: dal punto di visto geo · antropologico ho trovato interessante ed estremamente utile per inquadrare le vicende narrate · anche per favorire la lettura da parte di coloro che non conoscono direttamente l’area descritta · sia la descrizione della geografia dei luoghi sia la preziosa elaborazione delle memorie come quelle di Attilio Benetti e Adele Pozzo portatori di fatti reali ma anche di fade e dell’antica mitologia lessinica. Inoltre i numerosi riferimenti alla “parlata cimbra” al tempo molto diffusa (oggi si contano circa millecinquecento persone che la parlano distribuite tra Luserna e le Prealpi veronesi e vicentine) e la descrizione dei “luoghi” antropici aiutano a comprendere bene la vita quotidiana nelle zone di montagna a cavallo del 1900. Come detto, dal punto di vista temporale siamo nel dicembre del 1913 (per essere precisi dal 6 al 25), appena prima quindi del diluvio del primo conflitto mondiale al cui termine verrà spostato il confine con l’Austria al Passo del Brennero: i suoi protagonisti sono contrabbandieri come Pietro ed Andrea, i “pintar” della Regia Guardia di Finanza come il Tenente Biagio Rasponi Sforza aristocratico nobile ravennate, briganti come lo Sfregiato, la montagna e i suoi spesso infidi sentieri soprattutto nei mesi invernali percorrendo i quali diversi finanzieri e contrabbandieri persero la vita come Enrico Caprara e Luigi Pozza ai quali il libro è dedicato, le contrade e le comunità umane che nelle stesse, come quella di Kunech (oggi “Cunego”), vivono da generazioni tramandandosi usi, gesti, lingua e attaccamento alla loro terra.
Si sposta verso nord il confine, finisce il tempo dei contrabbandieri e una nuova crisi economica e conseguente povertà spazza come un uragano la montagna veronese costringendo ad emigrare in pianura oppure oltreoceano uomini e famiglie. Ma questa è un’altra storia.
La trama del romanzo la lascio scoprire a chi avrà la curiosità e la fortuna di leggere “Cronache da oltre frontiera“, scritto con grande passione e competenza da Pozzerle: personalmente l’ho letteralmente divorato stando comodamente seduto su di una vecchia e comoda poltrona ma se voi risalirete nottetempo la Valle di Revolto alle prime luci dell’alba e vi farete trovare tra le rocce di Passo Pertica, sono sicuro che il fantasma di qualche “Tragher” lo vedrete passare di ritorno dalla Val di Ronchi con la pesante “carga” ben riempita sulle spalle. Salutatelo con “Guata tak! Bia Ghezt’z?” E fate attenzione allo Sfregiato ed alla sua banda, mi raccomando …..