GIULIA GALLIANI MAG COLLECTIVE “Song for Joni”
DODICILUNE Records. Cd Ed405, 2018
di Alessandro Nobis
Credo che una folta schiera di jazzofili si siano avvicinati alla musica di Joni Mitchell intorno al 1975, anno considerato “di svolta” durante il quale venne pubblicato l’album “The Hissing of Summer Laws” dove per la prima volta si avvalse della collaborazione di jazzisti come Larry Carlton e Bud Shank che le consentirono di arrangiare le sue composizioni con un linguaggio da allora sempre più vicino a quello della musica afroamericana e più lontano da quello della canzone d’autore californiana.
Questo sorprendente “Song for Joni” della toscana Giulia Galliani è un sincero, ben costruito e doveroso omaggio alla musica della cantante canadese, e per questo il repertorio scelto va oltre la produzione della “seconda” Joni Mitchell, immergendosi anche nella dimensione folk cara agli appassionati del West Cost Sound a cavallo del ’70. Va oltre anche la rilettura calligrafica delle melodie con arrangiamenti eterogenei ma efficaci ed equilibrati: quattro tratti da “Blue” tra i quali segnalo la bellissima resa del brani eponimo arrangiato per voci (oltre a quella della Galliani ci sono quelle di Sara Battaglini e Camilla Battaglia) ed archi, la lunga “A Case of You” che si trasforma in una ballad condotta dal piano di Matteo Addabbo e “Song To A Seagull” la composizione tratta dall’album di esordio della Mitchell con in gran risalto il significativo e prezioso lavoro del MAG Collective (il fraseggio all’unisono di chitarra e sax) e la swingante “My Old Man” con la delicata voce che mi ha ricordato in questo frangente quella di Judee Sill. Rispettosa e struggente anche l’interpretazione direi cameristica dell’eterna “Good Bye Porkpie Hat” con un lungo bel solo del contrabbasso di Marco Benedetti ed uno di clarinetto e, ultima citazione, “The Jungle Line” con la prima parte che vede in duo la batteria con la voce per poi trasformarsi in un affilato ed incisivo rock.
Se non l’avete capito, un disco da “leccarsi i baffi”.