COLTRI – MENDUTO – MORELLI “Per ogni dove”
ROX RECORDS, CD. 2018
di Alessandro Nobis
Ecco un lavoro che riconduce ai suoni antichi e moderni della tradizione popolare italiana, francese ed europea. Non ci sono qui balzi azzardati verso una tradizione futura, non ci sono qui scenari di musica popolare immaginari conditi da un’elettronica invasiva; ci sono tre bravissimi musicisti al servizio delle più profonde radici che nei secoli hanno dato origine a musiche contestualizzate al ballo che personalizzano un repertorio atavico grazie ad arrangiamenti oculati e ad idee e suoni di ospiti che con il loro apporto danno quel tocco in più a questo splendido lavoro. Il clarinetto basso di Simone Mauri, ad esempio, nella “Suite di Bourees” aperta dalla cornamusa di Coltri e nella seguente “Suite di Polke” o ancora nella rivisitazione della melodia greca “Thalassaki mou” e nel sorprendete arrangiamento con le voci di “Sparve Lille”, polka svedese, quel pizzico di tecnologia che rinnova la tradizione di “Branles d’Ossau” che ci combina inaspettatamente bene con il piffero e la cornamusa. Ancora voglio citare lo struggente canto urbano dei rifugiati di “Dans Les Abris de Paris” con la voce di Maria Antonazzo e le indovinate percussioni di Morelli che fa sua la protesta dei “San Papier” dedicando loro il brano omonimo e naturalmente le efficaci interpretazioni delle danze delle 4 Provincie come “Sestrina delle Ombre” che apre il disco o la suite di polke, danze sempre in bilico tra la cultura popolare italiana e francese, un territorio culturale che i musicisti del trio frequentano spesso.
Un disco “semplice” che ci riporta alla “normalità” della musica popolare alla quale ogni tanto fa bene – benissimo – ritornare. Plauso finale alla delicata e curatissima veste grafica.
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