SUCCEDE A VERONA: “MOSAIKO” · STORIE DI PERSONE VICINE VENUTE DA LONTANO. Incontro con l’autrice Nicoletta Morbioli.

SUCCEDE A VERONA: “MOSAIKO” · STORIE DI PERSONE VICINE VENUTE DA LONTANO. Incontro con l’autrice Nicoletta Morbioli.

SUCCEDE A VERONA: PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA DELLA RACCOLTA DI RACCONTI “MOSAIKO” · STORIE DI PERSONE VICINE VENUTE DA LONTANO di Nicoletta Morbioli

Martedì 28 marzo h 18 · Palazzo Pindemonti · Via Leoncino 5 · Verona.

di alessandro nobis

Martedì 28 marzo alle 18 verrà presentato in anteprima per la Città di Verona nel prestigioso palazzo Pindemonti sede dell’Accademia Italiana per la Formazione e gli Alti Studi Internazionali, il volume “MOSAIKO · STORIE DI PERSONE VICINE VENUTE DA LONTANO” pubblicato recentemente da Scripta Edizioni: si tratta di sedici racconti scritti da Nicoletta Morbioli, il risultato della sua esperienza al Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti (C.P.I.A. ne è l’acronimo) che ha diretto per sei anni scolastici. I racconti sono le tessere che compongono il “Mosaiko“, ispirate dagli studenti che frequentano le lezioni in questa scuola, da “persone” che arrivano dalle più diverse parti del mondo, dal sub·continente indiano, dal Medio ed Estremo Oriente, dalle Afriche Settentrionale e Sub · Sahariana fino all’America Latina ed Europa a “cercar fortuna” come gli italiani, irlandesi, scozzesi fecero nei due secoli che ci hanno preceduto.

Morbioli ha saputo “in punta di piedi” farsi raccontare le loro esperienze, elaborando le loro ansie, le loro paure ma anche i momenti più sereni facendole diventare fonti di ispirazione per i racconti: studenti di “prima immigrazione” vicino ad altri, spesso adolescenti, che hanno raggiunto qui in Europa i loro cari che li hanno preceduti per poter offrire loro un ambiente per quanto possibile accogliente. Ecco quindi che incontri Clarisse che è fuggita dal Congo, nazione in balìa per ragioni economiche delle multinazionali minerarie straniere, nazione in teoria ricchissima di risorse (il preziosissimo “coltan” per citare una) che invece lascia partire i suoi giovani per le pessime condizioni di vita del popolo, e incontri anche Mahvash e Mirza, coppia afghana fuggita dalla miseria e dai talebani ospitata da Giulia, ostetrica, che assiste Nahvash a far nascere Azadì in piena pandemia Covid. “Mosaiko” si legge con piacere grazie alla scrittura fluida dell’autrice, mi sento di definirlo concettualmente quasi uno “Spoon River” dell’immigrazione nel nostro Paese, e a Verona in particolare.

Ognuno quindi scelga la sua “tessera” e viaggi con la fantasia e consapevolezza che la nostra società, volenti o nolenti, sarà sempre più un mosaico culturale. Sfruttiamo l’occasione.

Durante la presentazione l’autrice dialogherà con Patrizio Del Prete ed è prevista l’esecuzione di alcuni brani opportunamente arrangiati per trio dal Direttore Marco Pasetto del repertorio dell’Orchestra Mosaika della quale fanno parte ovviamente sia Diane Peters (arpa) che Ilaria Peretti (voce) che suoneranno per l’occasione con il clarinettista veronese. (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2022/04/07/da-remoto-orchestra-mosaika-teatro-camploy-verona-14-marzo-2022/).

Il progetto editoriale è interamente devoluto all’IPSEOA “A. Berti” di Verona ed in particolare alla sua sede distaccata presso la casa Circondariale di Montorio Veronese.

La copertina e le grafiche interne sono dell’artista padovano Luca Saggioro.

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IL DIAPASON incontra GIOVANNI FERRO dell’Associazione Culturale ZONACUSTICA

IL DIAPASON incontra GIOVANNI FERRO dell’Associazione Culturale ZONACUSTICA

IL DIAPASON incontra GIOVANNI FERRO dell’Associazione Culturale ZONACUSTICA

di alessandro nobis

Domenica 12 febbraio presso l’Hotel Touring in Via Quintino Sella a due passi da Piazza delle Erbe a Verona ci sarà l’apertura della nuova sede dell’Associazione Culturale ZONACUSTICA, promotrice nel corso degli anni di iniziative rivolte a chi della chitarra ne ha fatto un mestiere, una passione ed a chi semplicemente ha piacere nell’ascoltare i diversi stili e anime di questo strumento: tra le iniziative più importanti le sedici edizioni di “Chitarre per Sognare” che si svolge in estate a Colognola ai Colli nell’est veronese e gli “Open Mic“, interessanti incontri tra chitarristi che si tengono non solo nel veronese ma anche in altre città come ad esempio quello al Six Bars Jail Club di Firenze nello scorso dicembre.

Sarà appunto un “Open Mic” che nel pomeriggio del 12 febbraio che inaugurerà la nuova sede di ZONACUSTICA.

Per saperne di più sulle attività dell’Associazione abbiamo incontrato il Presidente Giovanni Ferro, naturalmente chitarrista e “motore” di tutte le iniziative passate e future di ZONACUSTICA.

  • Presidente nessuno meglio di lei può raccontare la storia di ZONACUSTICA.

      ZONACUSTICA (che significa, “posto che suona”, alla stregua di “cassa acustica” quindi non strettamente legato alla chitarra e alla musica acustica) nasce nei primi anni 2000 come rassegna di chitarristi in un locale di Cazzano di Tramigna; l’appuntamento era mensile e la formula prevedeva l’alternarsi sul palco di vari esecutori. Da lì l’idea di creare un forum in rete per organizzare le serate, ma anche per parlare di chitarre e scambiare idee, parlare di musica. Vista la larga adesione di appassionati ZONACUSTICA, poi diventò formalmente un’associazione culturale con statuto, codice fiscale etc. Oggi abbiamo una pagina su Facebook e una chat.

  • Al momento quanti sono i musicisti che ne fanno parte ed in quale ambito musicale operano?

Il gruppo conta una settantina di partecipanti, ed è formato da appassionati e da professionisti, semplici ascoltatori e cultori materia. Nel mondo italiano della chitarra acustica tutti ci conoscono.

  • Veniamo al pomeriggio del 12 febbraio, ossia l’inaugurazione della nuova sede. Ci sarà un “Open Mic”. Di cosa si tratta nello specifico?

Il 12 febbraio inauguriamo la nuova sede, che prima era casa mia, ed ora è l’Hotel Touring di Verona; è una gran bella cosa perché significa potersi incontrare in un luogo più adatto dove organizzare concerti e meeting. Quel giorno sarà il “battesimo” della nuova sede è senz’altro oltre a brindare suoneremo.

  • Questi incontri ritengo siano fondamentali momenti di scambio culturale e soprattutto umano che vanno al di là della semplice presentazione della propria musica.

Assolutamente: l’aspetto conviviale e amichevole è al centro di ZONACUSTICA: credo che ci siano tanti modi per fare musica, non solo suonando …

Consideriamo anche chi suona ma non è un professionista: ho visto nostri assidui partecipanti crescere artisticamente fino a potersi esibire in maniera assolutamente professionale per un concerto intero. Questo grazie alla possibilità di salire su un palco, sperimentare la propria musica, raccogliere consigli e critiche. Ci si ascolta, non è poca cosa di questi tempi.

  • Quanti chitarristi saranno presenti all’Hotel Touring?

       Il 12 febbraio prevedo almeno una decina di suonatori e la partecipazione di altri amici di ZONACUSTICA.

  • A questo incontro potranno assistere anche “non chitarristi” e soprattutto “non musicisti”?

Tutti sono benvenuti!

  • E’ necessario prenotare, per chi volesse partecipare come semplice fruitore?

Non serve, andremo ad esaurimento dei posti disponibili.

  • L’Open Mic di Verona sarà un episodio “a sè stante” o pensa che potrà avere una cadenza nel tempo?

Credo che al Touring torneremo sempre ogni qualche mese, ammesso che ci siano adesioni.

  • ZONACUSTICA sta lavorando ad altri progetti per il prossimo futuro? Ci può anticipare qualcosa?

Il 24 giugno ci sarà l’evento annuale più prestigioso, “Chitarre per Sognare” (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2023/01/06/succede-a-verona-chitarre-per-sognare-2023-%c2%b7-ritorno-a-casa/), che dopo un lustro tornerà a svolgersi dove è nato e vissuto per 12 anni: a Colognola ai Colli. Negli anni abbiamo sognato con grandi chitarristi e non solo: cito Duck Baker, Roberto Taufic, Giorgio Cordini, Goran Kuzminac, Giovanni Baglioni, Eleonora Strino, Deborah Kooperman, Val Bonetti, tutti nomi poco conosciuti dal grande pubblico, ma molto prestigiosi per chi si occupa di chitarra acustica, fingerstyle, jazz e di canzoni.

TERREMOTO 1891 (diciottesima parte) ARENA, 15 – 16 GIUGNO 1891

TERREMOTO 1891 (diciottesima parte) ARENA, 15 – 16 GIUGNO 1891

TERREMOTO 1891 (diciottesima parte) ARENA, 15 – 16 GIUGNO 1891

I DISASTRI DEL TERREMOTO

IL SOCCORSO DEL RE

Un progetto di legge

(Per dispaccio all’”Arena”)

Roma, 15 ore 11,50

Come deve essere stato comunicato al vostro Prefetto, la rappresentanza politica della vostra provincia ottenne che a sollievo dei disastri arrecati dal terremoto e dal nubifragio concorrano alcuni pure dei ministeri oltre a quello dell’interno, direttamente interessato nel provvedere ai primi e più urgenti soccorsi. – Il Senatore Righi, ed il deputato Pullè, il quale pure come facente parte del Governo esercita un’azione assai efficace presso i colleghi, insieme colli altri deputati della provincia, ottenne che anche sua maestà colla abituale bontà dell’animo suo invii un sussidio, e posso assicurarvi che oggi stesso venne telegrafato in proposito al vostro Prefetto conte Sormani-Moretti, dal Gabinetto reale.

Il Ministero dei Lavori Pubblici inviò L. 500; altrettanto darà quello della Pubblica Istruzione, e come vi dissi havvi ogni miglior speranza di avere un concorso pure dagli altri Ministeri di Agricoltura e Commercio e di Grazia e Giustizia.

Ieri si riunirono sotto la presidenza del senatore Righi, in una sala di Montecitorio, i deputati Veronesi, e nel mentre saranno tutti per continuare nell’azione comune per avere i sussidi diretti a lenire i bisogni immediati, urgenti, quelli che non ammettono dilazione, stabilirono di esaminare subito tutti i precedenti parlamentari relativi a disastri consimili a quelli che colpirono la provincia di Verona, per tener pronto un progettino di legge che renda possibile a quelle povere popolazioni di rialzarsi.

A tal uopo però è indispensabile che si conosca la vera entità del danno, e che di conseguenza l’autorità prefettizia, che dimostra tanto interessamento in questa luttuosa circostanza, faccia procedere subito ad un rilievo esatto e coscienzioso che serva alla rappresentanza politica quale elemento positivo per una domanda quando fosse per chiedere l’intervento del potere legislativo con un apposito progetto di legge.

Il Parlamento siederà ancora non meno al certo di una ventina di giorni, tempo bastevole perché anche prima della sua chiusura il provvedimento eccezionale possa ottenersi.

L’on Danieli

L’egregio amico nostro o. Danieli ci ha inviato la sua offerta di L. 100 accompagnata dalla lettera seguente.

Roma, 14 giugno 1891

Carissimo sig. Aymo

Mando anch’io il mio obolo.

Vorrei recarmi sui luoghi del disastro, ma poiché ci sono già stati con amorevole sollecitudine i miei colleghi Miniscalchi e Poggi, rimango qui dove credo più utile l’opera mia per il raggiungimento dello scopo comune.

Verrò appena siano state soddisfatte le legittime domande di quei disgraziati Comuni.

Mio creda sempre

Suo aff.mo A. Danieli

***

Abbiamo detto giorni or sono che il Prefetto aveva mandato sui luoghi del disastro l’ing. Dolfin capo del genio civile.

L’egregio tecnico ha ora presentato al Prefetto la propria relazione ufficiale dalla quale risulta che i puntellamenti eseguiti a Tregnago, Cogolo, Marcemigo e Badia Calavena alle case pericolanti, rispondono alla temporanea stabilità dei fabbricati i quali pertanto possono venire riabitati finchè si provveda al riassetto completo delle case stesse.

***

Ieri il Prefetto ha fatto un’altra visita, per verità molto faticosa, a vari dei paesi colpiti dal disastro.

Per Sambonifacio in carrozza si condusse a Vestenanuova, poscia salito a cavallo visitò Castelvero, Badia Calavena, S. Mauro di Saline e Castagnè.

Dappertutto accolto a braccia aperte constatò l’entità dei danni, e distribuì, fra questi vari Comuni, un primo sussidio di L. 1000 del Comitato Centrale di Verona.

***

Il Ministero dell’Interno ha mandato al Prefetto che le metterà a disposizione del Comitato altre lire 2000; il Ministero dell’Istruzione ne ha spedito 300 e 100 in proprio D. E. l’on. Pullè.

***

Corre insistente la voce che il monte di Purga si sia, in seguito al terremoto, deformato ed abbassato.

Un fenomeno però, che non è una semplice voce, ma un fatto è il seguente:

Un tale che ha una casa nella collina di fronte a Velo, ci narra che prima del terremoto dalle finestra di casa sua vedeva soltanto la punta del campanile di Velo la chiesa ed il piazzale essendo nascosti da una piccola collina intermedia.

Ebbene, da dopo il terremoto egli, a stare in casa, vede benissimo l’intiera Chiesa ed il piazzale.

Questo fenomeno ha impressionato moltissimo la popolazione e merita di essere studiato dagli scienziati.

***

Nell’elenco dato ieri dei componenti il Comitato Centrale di Verona, furono ommessi i nomi del Conte Alberto di Sarego, del cav. Avvocato Luigi Dorigo, deputato provinciale, del dott. prof. Roberto Massalongo, assessore del Comune.

***

Il Comitato di Tregnago ha ricevuto dall’Istituto Tecnico nostro, allievi e professori, lire 81, dal Resto del Carlino di Bologna 100, da N.N. 50, da Cazzola Anacleto 100.

***

Sappiamo che si sta organizzando una attraentissimo divertimento da darsi in una di queste prossime sere nel giardino – birraria dell’egregio sig. Teodoro Maas a favore dei danneggiato dal terremoto.

Indicheremo ai nostri lettori il giorno che verrà scelto e quale sarà il programma del divertimento.

Da Mezzane di Sotto

Ci scrivono in data 13:

Le continue scosse di terremoto, sebbene leggere, aumentano i danni arrecati dalle scosse del 7 e dell’11 corrente.

Ben 23 case furono dichiarate inabitabili, sei fabbricati rusticali resi inservibili, senza contrare i danni più o meno interessanti che vanno continuamente manifestandosi in quasi tutte le abitazioni.

La popolazione è tuttora allarmata, ma ciò che solleva gli animi profondamente abbattuti è che ognuno si presta a soccorrere a vicenda i più gravemente colpiti, sempre guidati da questo Sig. Sindaco, che fino dal primo giorno del disastro, seguito dall’Ingegnere Com. e da persone dell’arte corre di casa in casa per provvedere ai bisogni e portando il conforto della sua voce.

Fino dal 7 corr. L’ill.mo Sig Prefetto viene giornalmente da questo Sindaco informato dello stato delle cose.

Urbano Trevisani

Seg. Comunale

***

In data del 13 lo stesso segretario Comunale signor Trevisani, ci scrive:

La popolazione è tuttore spaventata stante il continuo verificarsi di nuovi danni e maggiori pericoli.

Il Sign. Sindaco, sempre sul luogo del disastro, provvede con alacrità a far puntellare o demolire le case segnate dall’Ingegnere comunale, ed a ricoverare le famiglie senza tetto.

Da giorni abbiamo a disposizione del Signor Sindaco due Reali Carabinieri, che con lodevole zelo assistono all’esecuzione degli ordini del medesimo.

Speriamo che con cessare dei pericoli rientri la calma in questi abitanti.

Da Castagnè

Ci scrivono in data 15 giugno:

Egregio sig, Direttore!

Iersera a tarda ora l’ill.mo sig. Prefetto della provincia, reduce da una gita sulle montagne, fece una capatina a questa frazione, visitando due soli dei tanti fabbricato crollati a causa del terremoto ormai famoso; malgrado l’ora quasi notturna gli abbia impedito di proseguire nella sua visita Egli rimase profondamente colpito dalla gravità eccezionale del disastro, e lasciò nelle mani dell’assessore Foresti L. 200, pei danneggiati di Castagnè, promettendo ulteriori soccorsi.

Nel mentre si rendono le più vive e sentite azioni di grazie all’eminente magistrato, che tanto contribuì colla sua presenza, a rialzare il morale della popolazione di Castagnè, si raccomanda questo povero villaggio alla equanimità del solerte Comitato provicniale di Verona.

Parrebbe poi cosa opportuna che per la distribuzione dei sussidi ai danneggiati di Castagnè si dovesse costituire un Comitato di persone addatte di Castagnè, il quale sotto la presidenza del Sindaco avesse ad erogare le somme tutte fra i più bisognosi e a provocare disposizioni a riguardo della proprietà danneggiata.

Ringraziandola dell’ospitalità la riverisco distintamente.

Devotiss.

Mario Vinco.

L’influenza dell’eclissi sui terremoti

Il prof. Rodolfo Falb, già noto ai nostri lettori, scrive da Berlino ad un giornale viennese:

La catastrofe del terremoto che nella notte del 7 giugno ebbe luogo nell’Alta Italia, immediatamente dopo l’eclissi solare, aveva il suo punto di partenza nei dintorni di Grezzana, un miglio geografico (?) al nord di Verona, nel confine immediato della conformazione geologica dove i diversi strati calcarei e i terreni plutonici delle Alpi si confondono col piano lombardo.

L’epoca dell’avvenimento concorda nuovamente con la teoria delle alte maree lunisolari secondo la quale, come avvenne appunto ora, sono da attendersi dei forti terremoti. Infatti dal terremoto della Riviera (che si verificò precisamente il 23 febbraio, 1887 giorno dell’eclissi solare) non si ebbe a segnalarne uno così forte come quello del Veneto.

Questa coincidenza di terremoti con le eclissi, che condusse lo scrivente nel 1888 alla scoperta della sua Teoria, è, come rilevò più tardi, già accennata da Aristotile nella sua Meteorologia.

Secondo le probabilità matematiche bastano anche i fenomeni sismici degli anni 1886, 1887, 1889, 1890 e 1891 per legittimare coi fatti questa coincidenza.

VENIAMO IN SOCCORSO di TREGNAGO E BADIA

E Comuni finittimi

E’ inutile ormai ogni fervorino per incitare il pubblico a venire in soccorso dei colpiti dal terremoto del sette.

I paesi di Badia Calavena e di Tregnago, di Selva, di Vestena, ecc., si possono dire per tre quarti distrutti: la popolazione attende l’obolo dei generosi.

Lista di ieriL. 2555.15
Offerte d’oggi:           
Ditta Bozzi Fratelli10.00
Da Sambonifacio da persona che vuole serbare lincognito5.00
Carlotti march. Luigi (Montebello)50.00
Ab. Giovanni Baselga10.00
Comm. Giualtiero Danieli, deputato 2° offerta (1)75.00
Società Risveglio Agenti Salumieri (2)25.00
Augusto Failoni10.00
Marani Antonio5.00
Poggi Luigi100.00
Signore Poggi80.00
La famiglia Tommasi fu Tommaso100.00
Davico nob. Gio. Batta e consorte5.00
Carlo e Adele Danieli20.00
Famiglia Erbisti30.00
Fratelli Giordani10.00
M. Camerini20.00
Rag. U. Basilea5.00
Lodovico Sartori (Ancona)4.00
Fratelli Alessandri100.00
Ing. Giuseppe Monga, per la Società delle Acque100.00
Clotilde e Dr, Riccardo Goldschmidt30.00
Bisighin G. B.10.00
Alcune alunne delle Scuole Comunali Montanari offrono spontaneamente per mezzo della maestra7.80
TotaleL. 3366.95

(1) Per errose s’era stampata l’offerta dell’onor. Danieli in L. 25 l’altro ieri. Si doveva dire 100. Oggi rimediamo inserendo come seconda offerta di L. 75 il compeltamento della somma.

(2) Oggi riunitosi in sefuta straordinaria, su proposta della sottoscritta Presidenza, deliberò ad unanimità di erogare a favore dei danneggiati dal terremoto di Tregnago e paesi limitrofi L. 25, benchè sia tenue la somma; essa avrebbe desiderato fare di puù, ma stante i limitati mezzi finanziarii di cui può disporre codesta Società a malincuore con le permise concorrere con maggiore somma.

Augurandosi che le altre Società Consorelle possano elargire maggior somma onde allenire i nostri fratelli colpiti da tanta sventura, passo a rassegnarle la mia più alta stima e considerazione.

Verona, 14 giugno 1891

Per la Presidenza

Il Segr. E. Venturini

Parte 17: (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2021/08/14/terremoto-1891-quotidiano-arena-diciassettesima-parte-13-14-giugno-1891/)

parte 16: (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2020/05/31/terremoto-1891-quotidiano-arena-sedicesima-parte/)

SUCCEDE A VERONA “Chitarre per sognare 2023 · ritorno a casa”

SUCCEDE A VERONA “Chitarre per sognare 2023 · ritorno a casa”

SUCCEDE A VERONA “Chitarre per sognare 2023 · ritorno a casa”

Colognola ai Colli · Verona, 24 giugno 2023

di alessandro nobis

Per noi amanti della buona musica e della chitarra acustica il 2023 ha già portato una buona, anzi ottima notizia che in parecchi aspettavamo: “Chitarre per Sognare“, serata organizzata con passione e competenza da Giovanni Ferro da sedici anni dedicata alle chitarre, ritorna in occasione della diciassettesima edizione “a casa”, ovvero nel Teatro all’aperto recentemente dedicato al pittore Federico Bellomi (1928 · 2010) di Colognola ai Colli grazie alla locale Amministrazione Comunale dopo cinque edizioni svoltesi alle Terme di Caldiero.

E’ una serata, quella del 24 giugno prossimo, suddivisa in più set che nel corso degli anni ha visto sul palco, ottimizzando con grande oculatezza il budget limitato, grandi strumentisti italiani e internazionali ognuno con il suo stile, con i suoi repertori tradizionali e di nuova composizione; basti citare Duck Baker e Roberto Taufic, Peo Alfonsi e Paola Selva, Karlijn Langendijk e Dario Fornara, Alex Gillan e Franco Morone dando intelligentemente spazio anche a musicisti veronesi come Dado Barbieri, Ciosi e lo stesso Giovanni Ferro del quale, a proposito, aspettiamo il suo secondo album.

Giornate dedicate alla chitarra acustica come questa di Colognola e “Un paese a sei corde” che si tiene nel novarese per non parlare di quelle inopinatamente chiuse come “Acoustic Franciacorta” e “Chitarre” a Pescantina nel veronese svolgono una importante funzione, quella di portare nei piccoli centri il suono di questo strumento e il sapere che tra i fruitori ci sono anche persone che per la prima volta si accostano a visioni diverse della chitarra acustica è già un risultato significativo.

Certo si potrebbero organizzare anche seminari, mostre di liuteria, presentazione di libri specialistici, session negli spazi chiusi di Colognola ai Colli e dintorni, occupare un intero fine settimana: un sogno troppo grande? Dipende a mio avviso solo dalla volontà politica e dalla capacità di reperire fondi per realizzare un progetto di più ampio respiro.

“Solo un sogno” direte voi lettori, ma dico io il titolo della serata è “Chitarre per sognare” o sbaglio?

Intanto complimenti a Giovanni Ferro, a Zonacustica ed al Comune di Colognola ai Colli.

Per il programma della serata, al momento nulla trapela ……

EMILIO SALGARI “I Selvaggi della Papuasia”

EMILIO SALGARI “I Selvaggi della Papuasia”

EMILIO SALGARI “I Selvaggi della Papuasia”

a cura di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi

Oligo Editore. Vol. 12 x 16,5 pp. 53, € 12,00

di alessandro nobis

A centosessanta anni dalla nascita, e a centodieci dalla morte di Emilio Salgari viene pubblicato dalla Oligo Editore il primo racconto di quello che a ragione viene considerato uno dei maggiori autori della letteratura avventurosa: “I Selvaggi della Papuasia“, originariamente pubblicato tra il luglio e l’agosto 1883 dalla rivista “La Valigia” dell’editore milanese Garbini.

Questo volumetto “tascabile” il cui contenuto è in grado di farvi salire a bordo del brigantino olandese Haarlem agli ordini del capitano Wan Nordholm in un men che non si dica in un qualsiasi momento ed ovunque vi troviate, non è naturalmente inedito ma la cura con la quale gli studiosi Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi hanno dedicato alla sua pubblicazione lo fa preferire alle altre ristampe al là delle belle, necessarie ed importanti pagine che i due curatori hanno scritto ed inserito in apertura, a mio modesto parere un viatico alla lettura ed al “viaggio” nei mari del Pacifico navigando tra le isole dei papuas.

Galeotto fu l’onomastico del Capitano sulla rotta da Mindanao alla Nuova Zelanda celebrato con abbondanti libagioni innaffiate da vini del Reno e della Spagna e dall’immancabile rhum naturalmente, ma a rovinare la festa ci si mise un vento notturno che spinse il brigantino e la sua ciurma ormai privata dei sensi ed in preda dei fumi dell’alcool sulle sabbie non lontane da una delle isole della Papuasia i cui abitanti su sei veloci piroghe non persero l’occasione di raggiungere la Harleem ormai bloccata e inclinata su un fianco. Battaglia, massacro, cannibalismo, estinzione dell’equipaggio e l’indomani fuga del fortunato Nordholm che per un mese vagò per i mari fino a quando ….

Segnalo infine che i due curatori hanno recentemente pubblicato sempre per “Oligo Edizione” una monumentale biografia del “Nostro” ovvero “Emilio Salgari · scrittore di avventure“, settecentotrentaquattro pagine per quella che a meno di ritrovamenti in archivi pubblici o nelle quasi sempre insondabili collezioni private viene considerata il definitivo racconto della vita di questo straordinario autore.

Senza il prezioso pluri · decennale lavoro di Bonomo e Gallo i dettagli, l’accurato metodo scientifico utilizzato per lo studio delle fonti e dei particolari della produzione letteraria di Salgari sarebbero ancora in parte sconosciuti, e a loro pertanto va tutta la nostra stima per la passione e dedizione nei confronti della divulgazione delle opere dello scrittore veronese.

Un lavoro lungo, difficile, minuzioso, credibile e attendibile quasi sempre non o poco riconosciuto economicamente, ma nel nostro Paese purtroppo questa è una consuetudine tanto da lanciare da qui l’idea di cambiare l’Art. 1 della nostra bellissima Costituzione in “L’Italia è una Repubblica Democratica fondata principalmente sul volontariato culturale“. E ciò è davvero triste.

Contatti con l’autore:

https://www.facebook.com/claudiomaxgallo

maxclaudiogallo@gmail.com

SUCCEDE A VERONA: RASSEGNA (IN)VISIBILI IN JAZZ

SUCCEDE A VERONA: RASSEGNA (IN)VISIBILI IN JAZZ

SUCCEDE A VERONA · RASSEGNA (IN)VISIBILI IN JAZZ ·

Esotericproaudio Theater

Villafranca di Verona, 7 ottobre · 18 novembre

di alessandro nobis

In effetti tutti noi, organizzatori compresi, la notizia che Evan Parker avesse rinunciato al pur breve giro di concerti italiani per motivi strettamente personali non l’avevamo presa bene tanta era l’attesa che si era creata, come si dice, “nell’ambiente”. Poteva essere un super gustoso antipasto del progetto al quale Mirko Marogna dell’Esotericproaudio Theater e Roberto Zorzi (lo voglio ricordare solo come uno dei direttori artistici di Verona Jazz nelle sue migliori edizioni, parlo di quelle di metà anni ottanta, qualcuno si ricorderà senz’altro) stavano lavorando e che avevano cripticamente annunciato al concerto di Elliot Sharp.

Va bene, Evan Parker non è venuto (verrà mai?) ma il progetto dei due si è concretizzato in una bella rassegna dedicata soprattutto a musicisti che come si evince dal titolo vuole dar giusto spazio agli “(In)visibili del jazz” con un doverosa attenzione ai musicisti dell’area veronese; certo, c’è del sottile sarcasmo nel titolo ma è pur vero che moltissimi jazzisti – e bluesmen, come vedremo – hanno storicamente poco spazio nei grandi festival che si tengono nel belpaese. Un vero peccato perchè mai come in questi anni in Italia i musicisti con proposte interessanti sono aumentati notevolmente di numero ma direi in modo inversamente proporzionale alle occasioni per suonare diciamo così a condizioni almeno “dignitose” sia in termini economici che di “location” e quindi personalmente considero questa rassegna come una “manna dal cielo” sia per gli appassionati che per i musicisti.

Quattro appuntamenti (doppi appuntamenti in realtà, il primo dedicato al jazz ed il secondo al blues · e dintorni ·) da venerdì 7 ottobre a venerdì 18 novembre presso l’Esotericproaudio Theater di Villafranca, vicino al Castello Scaligero, con ingresso riservato ai Soci ed anche ai nuovi Soci (quindi a tutti, praticamente) con una quota di partecipazione di € 15,00 fondamentale per poter sostenere il progetto.

Ecco il programma nel dettaglio

Venerdì 7 ottobre:

La1919:

Piero Chianura · tastiere

Luciano Margorani · chitarra

special guests:

Luca Crispino · basso

Luca Pighi · batteria

·

TONY LONGHEU’S BLUES BEYOND

Tony Longheu · chitarra, dobro, voce

Sabato 22 ottobre:

MOOD ELLINGTON:

Nelide Bandello · batteria

Paolo Bacchetta · chitarra

Giacomo Papetti · basso

·

PASETTO/BENINI/MELLA/DIENI

Marco Pasetto · clarinetto basso

Stefano Benini · flauto basso, flauto, digeridoo

Aldo Mella · contrabbasso

Pino Dieni · chitarra, fx

Venerdì 4 novembre:

MAZZA/DEL PIANO/ MAYES/PAGLIACCIA

Cristina Mazza · sax alto

Roberto Del Piano · basso

Martin Mayes · corno francese, corno delle Alpi, conchiglie

Gioele Pagliaccia · batteria, percussioni

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LODATI/ SANNA

Claudio Lodati · chitarra

Eugenio Sanna · chitarra

Venerdì 18 novembre

FREEPHONIC

Benny Weiss Levi · sax tenore

Bert Den Hoed · tastiere

Han Van Hulzen · batteria, percussioni

·

HENDRIX ROAD

Enrico Merlin · chitarra, fx

Boris Savoldelli · voce, fz

Succede a Verona: CHITARRE PER SOGNARE 2022

Succede a Verona: CHITARRE PER SOGNARE 2022

CHITARRE PER SOGNARE, XVI edizione

Terme di Giunone, Caldiero (VR), 27 agosto 2022

di alessandro nobis

Sul finire di agosto, esattamente sabato 27 con inizio alle 21, si terrà alle Terme di Giunone nei pressi di Caldiero, la sedicesima edizione di “Chitarre per Sognare” ideata e concretizzata da Giovanni Ferro con la preziosa collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune appunto di Caldiero.

Quattro i set previsti che presentano chitarristi dagli stili diversi, dal flatpcking al fingerpicking alla chitarra classica.

Quest’ultima sarà imbracciata da Ilaria Pellegrino, chitarrista da una formazione classica ma che come altri suoi colleghi è rimasta affascinata dai compositori ispanici e sudamericani che tanto hanno dato allo sviluppo del repertorio classico del ventesimo secolo. Avremo coì modo di conoscere il venezuelano Rodrigo Rieira (1923 · 1999), autore di un corposo repertorio ispirato alla regione di provenienza (lo stato di Lara per la precisione) e importante didatta, João Teixeira Guimarães , meglio conosciuto come João Pernambuco  (1883 · 1947) del quale Ilaria Pellegrino eseguirà il choro “Sons de carrilhõesI” risalente agli anni ’20 (lo registrò nel 1926) e lo spagnolo Federico Moreno Torroba (1891 · 1982), Un’altra composizione molto nota anche nel nostro Paese che avremo l’occasione di ascoltare sarà “Eu sei que vou te amar” di Antonio Carlos Jobim e Vinicius de Moraes che venne tradotta anche in italiano ed interpretata da Ornella Vanoni con il testo di Bardotti.

Lo stile flatpicking sarà il tema del set di Federico Franciosi a.k.a. “Ciosi”, autore dell’ottimo cd “The Big Sound” (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2018/09/15/ciosi-the-big-sound/); il suo repertorio presenta brani originali – e già questo fa capire la cifra stilistica del chitarrista – e vicino a riletture dei grandi maestri del folk americano (etichetta che contiene numerosi mondi musicali) in particolare dei grandi maestri che hanno fatto di questo linguaggio quasi una “religione”.

Dario Fornara, autore di due bei dischi (“Amore e Psiche” del 2009 e “Sequeri” del 2013), è fine chitarrista e compositore (anche giornalista viste le sue collaborazioni con la rivista “Chitarra Acustica” ed il suo raffinato fingerpicking lo pone ai vertici di questo stile per la sua costante ricerca della melodia perfetta senza mai eccedere in sterili virtuosismi, ed è questo ultimo aspetto che lo apprezzare così tanto dai cultori della chitarra acustica. A Caldiero, e sono consapevole di scrivere una frase “obsoleta”, Dario Fornara presentarà il suo “ultimo 45 giri”, naturalmente in vinile, con i suoi due brani inediti come da copione: “Portata dal vento“, che dà il titolo al disco, e “Momenti di te“.

Naturalmente sarà della partita anche Giovanni Ferro con il suo repertorio composto da riletture di brani della canzone d’autore – con la seconda chitarra di Francesco Bonsavier in occasione delle riproposta di “Cara” di Lucio Dalla – opportunamente arrangiati in modo originale ed efficace dallo stesso chitarrista veronese oltre a brani che faranno parte del lungamente atteso secondo CD.

L’appuntamento è quindi per sabato 27 agosto alle ore 21 con ingresso gratuito come di consueto per questa manifestazione; in caso di malaugurato maltempo “Chitarre per Sognare” si terrà presso il Teatro Comunale di Caldiero.

ORCHESTRA MOSAJKA “Vite”

ORCHESTRA MOSAJKA “Vite”

ORCHESTRA MOSAJKA “Vite”

AZZURRAMUSIC. CD, 2021

di alessandro nobis

Pubblicato da qualche mese, “Vite” è il secondo lavoro dell’Orchestra Mosajka” dopo l’interessante esordio (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2017/01/31/orchestra-mosaika-orchestra-mosaika/). Il disco è stato presentato in un bellissimo concerto al Teatro Camploy di Verona del quale avevo parlato in sede di recensione (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2022/04/07/da-remoto-orchestra-mosaika-teatro-camploy-verona-14-marzo-2022/). Il concerto ricalcava in gran parte la scaletta del disco, un lavoro splendidamente suonato con una ricerca accurata degli arrangiamenti che nelle registrazioni in studio risaltano alla perfezione anche se queste sono state fatte, come dice il libretto “dai singoli musicisti autonomamente e presso la propria abitazione con l’assistenza tecnica di Ernesto Da Silva“; questa modalità potrebbe far pensare a chi non conosce il suono dal vivo di Mosajka che si tratti di un’orchestra artificiosa, magari anche con un suono non replicabile “live”. Tutt’altro; basta leggere questa recensione 2017 scritta in modo chiarissimo dal compianto Beppe Montresor per il quotidiano locale, che poi non la pubblicò (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2017/05/01/missing-in-action-mosaika-a-san-zeno-verona-26-marzo-2017/).

Vite” è un bellissimo lavoro e l’eterogeneità dei musicisti e del repertorio sono un valore aggiunto alla musica, tutto sotto l’attenta direzione del Mo clarinettista Marco Pasetto, una delle figure più significative emerse dal panorama veronese degli ultimi, oserei dire, decenni.

Dalla splendida “NOW, Celtic Roots” con la voce di Chiara Merci scritta dall’arpista e compositrice di origine australiana Diane Peters che narra la storia delle fasi migratorie della sua famiglia, al tradizionale macedone “Adana” fino  a “Gumbe”, brano composto e orchestrato dal guineano Ernesto Da Silva il repertorio è così eterogeneamente omogeneo grazie alle orchestrazioni che, pur di musicisti diversi, incanta per la sua bellezza ed il respiro che sorprendono ancora. Laboratorio multiculturale nato otto anni fa, l’Orchestra Mosaika ha uno dei suoi punti di forza la capacità di cambiare – spesso per cause di forza maggiore – alcune tessere dando nuovi suoni pur mantenendo la barra a dritta. Come scriveva l’amico Beppe Montresor (in apertura il link per leggere l’articolo nella sua completezza) “La fascinosissima eterogeneità della provenienza storico-geografica dei brani proposti è l’essenza del DNA che informa l’ensemble, ma è l’imprevedibilità delle commistioni che confluiscono anche solamente nello spazio di un solo brano a rendere continuamente sorprendente, con rarissime cadute di tensione, un concerto dei Mosaika“. Che belle parole, Beppe ……..

http://www.azzurramusic.com

http://www.orchestramosaika.it

SUCCEDE A VERONA: “Una tragica impressionante sciagura”, 6 giugno 1927, San Giorgio di Valpolicella

SUCCEDE A VERONA: “Una tragica impressionante sciagura”, 6 giugno 1927, San Giorgio di Valpolicella

SUCCEDE A VERONA: “Una tragica impressionante sciagura”, 6 giugno 1927, San Giorgio di Valpolicella

di alessandro nobis

Mi è capitato diverse volte di percorrere la stretta strada che da San Giorgio di Valpolicella conduce all’abitato di Monte ma non avevo mai rivolto la mia attenzione ad un monumento che si trova in corrispondenza di una stretta curva a sinistra. Divorato dalla curiosità durante il mio più recente passaggio sono sceso dall’auto per osservarlo da vicino, quasi un obelisco in rosso ammonitico con otto fotografie, una croce e la data del 6 giugno 1927: è il ricordo delle otto vittime di un pauroso incidente stradale dovuto principalmente alla superficialità ed alla sottovalutazione del rischio.

La cosa mi ha incuriosito non poco, ed ho quindi ricercato sulle pagine del quotidiano L’Arena altre notizie; in effetti il giornale veronese dedicò ben tre articoli al fatto, i giorni 7, 8 e 9 del giugno del 1927. Mi è sembrato doveroso riportare qui di seguito l’articolo pubblicato il giorno seguente, così se lo vorrete quando passerete avrete modo di soffermarvi o di rallentare.

“UNA TRAGICA IMPRESSIONANTE SCIAGURA PRESSO S. AMBROGIO”

Autocarro che precipita da una scarpata – Otto morti e sette feriti

Una gravissima, impressionante notizia giungeva ieri sera verso le 21 in città, causando una impressione penosissima. Essa accennava al capovolgimento di un autocarro, il quale, precipitando da una scarpata stradale in quel di S. Ambrogio aveva causato la morte di parecchi operai, alcuni dei quali appartenenti a quelle sezioni fasciste.

Del fatto si è interessata subito la Federazione e in breve, accorrevano sul sito in automobile spiccate personalità del Partito. La tremenda, disastrosa sciagura era avvenuta subito dopo il calar della sera lungo un tratto di strada in curva che si trova a breve distanza dal suddetto paese, e precisamente in località Fontana Caranzon.

Per venire ai particolari del disastro, diremo che il camion carico di blocchi pesantissimi di marmo, veniva dalle cave di Selva, diretto alla stazione ferroviaria, dovendo i blocchi essere spediti. Al volante era il proprietario del veicolo stesso, Alessandro Toffalori che ora è a contarsi tra le vittime. Aggiungiamo che per concessione dello stesso Toffalori, e come sovente avveniva, sull’autocarro, sedendo sopra i blocchi che essi avevano tolto dalle cave col sudor dei loro sforzi, avevano preso posto una ventina di operai che dovevano tornare alle loro abitazioni dove le famiglie li attendevano per la cena. Giunto il veicolo al punto fatale, si calcola che il guidatore abbia preso male la stretta curva. Una delle ruote, spinta sul ciglio stradale, ha causato il franamento d’un tratto di terreno, cosicchè il camion piegando rapidamente verso quel lato, si capovolse precipitando dalla scarpata nel campo sottostante, profondo circa 12 metri.

Non è a immaginarsi quanto possa essere stata raccapricciante la spaventosa scena che ha presentato poi lo spettacolo impressionante di vedere tutta quella povera gente schiacciata sotto la mole di quei blocchi, pesanti ciascuno parecchi quintali!

All’appello straziante dei feriti, che invocavano soccorso, si sono affrettati sul luogo molti, moltissimi artigiani. L’opera di soccorso fu iniziata tosto con fervore, e purtroppo, di sotto a quei massi, si cominciarono a togliere dei morti! Ciò che straziava l’animo era il penoso lamento dei feriti, che si sentivano oppressi sotto quel peso immane e che avevano chi un braccio, chi una gamba, chi i piedi, orribilmente schiacciati. I morti, tolti man mano di sotto a quella specie di valanga, in un primo tempo vennero adagiati in parte sull’erba, e ciò mentre si procedeva al trasporto dei numerosi feriti. Sul sito frattanto, giungevano fra i primi oltre alle autorità locali, ed ai militi della Croce Verde Righetti, Valente e Pavon, il voce segretario federale dottor Andreis, il sig. Alfredo Lippi, il delegato di zona sig. Talillo, il rag. Bruno Guarise, il fiduciario del Fascio di Parona sig. Pighi.

La scena era straziante! Intere famiglie di lavoratori erano accorse angosciate in cerca dei loro cari e si doveva usare a quegli infelici dolce violenza alla presenza della scena spaventosa.

I primi cadaveri estratti e riconosciuti dalla folla accorsa. sono quelli degli operai Lorenzo Zorzi del Fascio di San Ambrogio, quello del guidatore Toffalori, Pietro Olivieri altro fascista di San Giorgio, Lodovico Crescini, Zorzo Emilio di San Giorgio e Giovanni Coati di S. Ambrogio. Quei miseri corpi presentavano mutilazioni impressionanti, specie alle gambe. I feriti erano tutti gravi; due erano gravissimi. Uno di essi, Olivieri Alessandro del Fascio di San Giorgio, è stato trasportato subito alla propria abitazione, ma purtroppo, poco dopo cessava di vivere senza avere ripreso i sensi. Anche l’operaio Paolo Coato, ferito gravissimamente, è morto un’ora dopo che fu trasportato all’ospedale di Bussolengo, dove, i medici dott. Carteri e dott. Fiorini subito a lui si erano prodigati.

Altri feriti, oggetti di cure premurose dei medici dott. Segattini e dott. Ferrari, sono stati riconosciuti per Giovanni Zorzi, fascista di S. Giorgio, Giuseppe Grigoli, Lionello Coato, Domenico Vassanelli ed Antonio Sartori di S. Ambrogio. Fino a tarda ora, sul luogo del disastro è stato un continuo affluire di gente, la quale ore si interessa moltissimo delle condizioni dei feriti, tra i quali sono dei giovani, dei combattenti, dei padri di famiglia.

Il lutto per la tremenda sciagura è profondissimo in tutto questo vasto territorio. Nelle varie case dove la sciagura ha fatto capolino, sono scene di strazio. Sono bimbi che invocano vanamente il nome del loro papà, sono giovani donne, vecchi genitori, che dovranno indossare le gramaglie, e che nessuno lenimento sentono a tanto dolore dal conforto amorevole che amici cercano loro apportare con ogni premura, con frasi affettuose.

I nomi delle vittime riportate (con foto) sul monumento che riporta la scritta: “Dal lavoro tornanti ai domestici affetti sotto gli avulsi macigni travolti qui perivano“: Coato Gio Batta, anni 31; Conati Paolo, anni 36; Crescini Lodovico, anni 24; Oliviri Alessandro, anni 30; Olivieri Paolo, anni 52; Toffalori Alessandro, anni 30; Zorzi Emilio, anni 37; Zorzi Lorenzo, anni 41

SUCCEDE A VERONA: “Ondas do Mar, viaggi e viaggiatori tra realtà in fantasia”

SUCCEDE A VERONA: “Ondas do Mar, viaggi e viaggiatori tra realtà in fantasia”

CENTRO PROVINCIALE PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI di VERONA: “Ondas do Mar, viaggi e viaggiatori tra realtà in fantasia“. Incontri di formazione per docenti aperto al pubblico

7 ottobre · 28 ottobre · 18 novembre · 2 dicembre 2022

di alessandro nobis (prima parte)

Sul comodino c’erano Tom Sawyer, Calza di Cuoio e Phileas Fogg vicini a Romolo Gessi ed al Capitano Nemo e naturalmente ad una versione economica dell’Atlante Geografico De Agostini: inseguire le avventure dei protagonisti di quei libri era quasi diventata un’ossessione “serale”, roba da “dopo Carosello”. Dal Mississippi alle foreste del New England, dall’India al Mar Dei Sargassi magari passando alla savana sudanese era tutto un susseguirsi di emozioni ed anche un modo per imparare la geografia, quella che a scuola non ti insegnavano ma quella che una volta posato il libro ti faceva sognare. Il viaggio fantastico che in seguito per i fortunati sarebbe diventato reale ed anche “professionale” ma che in ogni caso non aveva, sembra impossibile, lo stesso fascino dell’immaginarsi lì, assieme agli eroi protagonisti che sembravano materializzarsi per il tempo che si dedicava alla lettura e al sonno.

Il viaggio di conoscenza, di scoperta e di esplorazione, il viaggio reale e quello fantastico è il tema degli incontri che il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Verona ha inserito per l’anno scolastico 2022 · 2023 in quelle attività che vanno sotto il nome di educazione permanente e che ha voluto titolare “Ondas Do Mar:viaggi e viaggiatori tra realtà e fantasia”, l’incipit della trecentesca Cantiga de Amigo composta in gallego · portoghese che narra l’intrepida attesa di una donna del ritorno dell’amato marinaio da un viaggio in pieno oceano.

E’ un corso di formazione per i Docenti aperto però al pubblico desideroso di approfondire alcune tematiche legate al viaggio e rispetto al convegno “Giù la Maschera: i Carnevali Tradizionali delle Tre Venezie” realizzato nello scorso settembre, si articola in quattro incontri realizzati in collaborazione con il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona, con il Museo Africano, la Biblioteca Capitolare, l’Associazione “Il Corsaro Nero” e la Biblioteca Civica di Verona e con il prezioso contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune; gli incontri si terranno il venerdì pomeriggio a partire dal 7 ottobre fino al 2 dicembre in prestigiose ambientazioni come la Biblioteca Capitolare, la Biblioteca Civica, la chiesa di San Giovanni in Fonte, la sala “Africa” del Museo Africano e la chiesa di Santa Maria in Chiavica.

Si parlerà dello straordinario viaggio di evangelizzazione di San Colombano che nel VI secolo partì dal monastero irlandese di Bangor per raggiungere l’Italia Settentrionale e di quello dei mercanti e viaggiatori lungo l’intricata Via della Seta, dell’avventurosa vita dei veronesi Daniele Comboni, Angelo Vinco e Giacomo Bartolomeo Messedaglia Bey nell’Africa Nord Orientale e dei viaggi fantastici di Emilio Salgari nel Borneo Malese. Due dei quattro appuntamenti prevedono una parte “musicale”, ovvero l’adattamento musicale dell’Antifonario di Bangor (l’appuntamento su San Colombano) e la lunga storia spazio temporale del liuto arabo che da Bagdad arrivò mille anni fa prima nell’Europa islamizzata per trasformarsi in seguito nel liuto rinascimentale (l’incontro sulla via della seta).

Questo il calendario, che nelle prossime settimane verranno descritti in particolare:

VENERDI 07 OTTOBRE. “LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI SAN COLOMBANO (540 – 611), DAL MONASTERO IRLANDESE DI BANGOR ALL’ITALIA SETTENTRIONALE”: BIBLIOTECA CAPITOLARE e SAN GIOVANNI IN FONTE

VENERDI 28 OTTOBRE. “VERONESI NELL’AFRICA NORD ORIENTALE NELLA SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO”: DANIELE COMBONI (1831 – 1881), GIACOMO BARTOLOMEO MESSEDAGLIA (1846 – 1893), ANGELO VINCO (1819 – 1853): MUSEO AFRICANO

VENERDI 18 NOVEMBRE. “VIAGGIATORI, MERCANTI E SUONI LUNGO LA VIA DELLA SETA”: CHIESA di SANTA MARIA IN CHIAVICA

VENERDI 02 DICEMBRE. “EMILIO SALGARI (1862 – 1911)”, TRA FANTASIA ED ETNOGRAFIA: BIBLIOTECA CIVICA DI VERONA

Per partecipare ai quattro incontri è indispensabile prenotare mandando una e-mail a info.ondasdomar@cpiaverona.edu.it fino ad esaurimento dei posti.

Questa la disponibilità attuale dei posti, calcolati nel caso di “distanziamento anti Covid” con l’eccezione dell’incontro del 18 novembre:

7 ottobre · San Colombano: 20

28 ottobre · Veronesi in Africa orientale nella seconda metà dell’Ottocento: 20

18 novembre · Via della Seta: 6

2 dicembre · Emilio Salgari: 40