SCHIAFFINI · ARMAROLI  “Deconstructing Monk in Africa”

DODICILUNE RECORDS. CD, 2021

di alessandro nobis

Questa operazione di “destrutturazione” delle composizioni di Thelonious Monk è a mio avviso a dir poco geniale e che a farlo siano stati due luminari del jazz contemporaneo italiano è l’ennesima conferma della sua qualità raggiunta negli ultimi anni: Giancarlo Schiaffini, trombonista, è da tempo una delle punte del panorama avanguardistico e Sergio Armaroli, percussionista, ha dimostrato sempre nei suoi lavori, in particolare quelli prodotti dall’etichetta salentina di Rampino e Bizzocchetti (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2020/06/03/centazzo-·-schiaffini-·-armaroli-trigonos/) e (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2016/08/26/sergio-armaroli-trio-with-giancarlo-schiaffini-micro-and-more-exercises/) per fare due esempi, le sue capacità di compositore, esecutore ed improvvisatore. La condivisione di un certo percorso musicale e la consolidata esperienza dialettica tra i due musicisti ha fatto sì che l’idea di prendere in prestito il songbook monkiano e di separare per poi rileggere e mettere il tutto nel crogiuolo per la loro fusione le sue componenti funzioni alla perfezione.L’attenzione verso la musica del West Africa, il blues monkiano, quella elettronica e quella contemporanea fusi assieme dal linguaggio improvvisativo risultano un tutt’uno estremamente interessante all’ascolto che ogni volta fa scoprire angolature e spunti diversi, la polifonia vocale con sovrapposto il trombone che accenna a Monk, i caldi suoni “etnici” del balafon che scandiscono qua e là i temi del pianista di Rocky Mount enunciati qua e là accanto a quelli elettronici che permeano gli oltre cinquantotto minuti della performance fanno di “Deconstructing Monk in Afrika” un disco a mio avviso importante, fiore all’occhiello italiano del panorama jazz contemporaneo.

http://www.dodicilune.it