SEBASTIAN PIOVESAN “Travelling Notes”

Dodicilune Records. CD, 2018

di Alessandro Nobis

Il taccuino da viaggio su cui scrivere impressioni, descrizioni, disegnare schizzi o ricordare particolari spesso sfuggenti alla memoria si trasforma spesso poi in una fonte difficilmente esauribile per scrivere racconti, dipingere quadri o, come nel caso del bassista Sebastian Piovesan, per comporre della musica che contenga richiami ai paesaggi visti o alle esperienze vissute. Ecco, questo raccontano in sostanza le sette tracce di questo bel “Travelling Notes” pubblicato recentissimamente dall’attivissima Dodicilune Records; racconti di viaggio scritti dallo stesso Piovesan e da lui sapientemente arrangiati per una line-up “classica” per la musica afroamericana, ovvero il quintetto, del quale fanno parte anche il trombettista Francesco Ivone, il sassofonista Giorgio Giacobbi, il pianista Francesco De Luisa ed la batterista Camilla Collet. Beninteso, qui non troverete l’avanguardia più spinta della musica afroamericana o le sperimentazioni improvvisative di stampo europeo, siamo nel pieno del più puro maistream: suono pulitissimo ed equilibrato, bei dialoghi tra strumenti, arrangiamenti efficaci che ben illustrano le “fotografie” scattate ed immortalate sul pentagramma da Piovesan. C’è “Funky Feeling” con una lunga intro di basso elettrico e con una bella sequenza di assoli tra i quali voglio citare quello di Camilla Collet – anche perché, nei dischi in studio, i soli di batteria sono cosa rara -, il bel tema delle ballad “Whillip” e della struggente “Näeme Jälle” – forse un ricordo del freddo Nord.

Queste “Note di Viaggio”, queste “Travelling Notes” sono a mio parere un altro bell’esempio del jazz italiano che mai come in questi anni sta evidenziando talenti di ottima levatura grazie ad etichette che promuovono il jazz di casa nostra, artisti che, come ho già scritto, vorremmo tutti vedere sui palchi dei più significativi festival, meglio se quelli che si dedicano alla promozione “jazz”, quello vero beninteso.