RORY GALLAGHER A VERONA “20 febbraio 1972, un marziano atterra al LEM”

RORY GALLAGHER A VERONA “20 febbraio 1972, un marziano atterra al LEM”

RORY GALLAGHER A VERONA “20 febbraio 1972, un marziano atterra al LEM”

di fabio oliosi e alessandro nobis

(scusate il titolo, ma “marziano” e “LEM” si prestavano ad un irresistibile gioco di parole).

A sentire i nostri coetanei ultrasessantenni appassionati “storici” di musica a domanda “sei stato al concerto di Gallagher al LEM” molti rispondono affermativamente salvo realizzare con il senno di poi che i presenti presunti supererebbero di gran lunga la capienza del locale, qualche centinaio di persone; e le “prove” della loro presenza? Beh quelle non ci sono naturalmente, tuttavia un paio di amici con i quali ci si frequentava ai tempi del Liceo Fracastoro andarono a quel concerto e le prove di ciò che scrivo sono le foto scattate (e che testimoniano anche il fatto che non sempre Gallagher indossava una delle sue famose camicie a quadri) e la bacchetta rotta che il batterista Wilger Campbell lanciò tra il pubblico e che uno dei due “Fabio” conserva ancora, almeno spero.

Quell’anno, il 1972, fu un anno importante per il bluesman di Ballyshannon perchè consacrò in modo definitivo la sua immensa caratura di musicista soprattutto nella dimensione live grazie ad una tourneè europea, con Gerry McAvoy al basso  e Wiler Campbell alla batteria, tra i mesi di febbraio e marzo e la conseguente pubblicazione di una delle sue opere più significative, quel “Live In Europe” che presenta brani tra i quali, magari, se ne nasconde qualcuno registrato a Verona. Vallo a sapere! Sognare non costa nulla anche perchè sulla copertina del disco non ci sono notizie al riguardo. Non chiedete della “scaletta” dei brani, a quindici anni le emozioni sovrastano tutto, dico solo che di sicuro quei due set domenicali diedero probabilmente una decisa “svolta” alla vita musicale di qualcuno dei presenti.

Il quotidiano locale “L’Arena” pubblicò due giorni prima a spese dell’organizzatore dell’evento due “moduli”, tutto qua, allora si usava così; aggiungo, per contestualizzare temporalmente l’evento che nei cinema veronesi si proiettava “Il Caso Mattei” di Franco Rosi, la versione integrale di “Conoscenza Carnale” con Candice Bergen e “Sacco e Vanzetti“.

Di seguito riporto un bel ricordo di uno dei due amici che andarono a quel concerto, quello pomeridiano, ricordo condiviso anche dal secondo Fabio, Fabio Bertelli. Io a quel concerto non ero presente, alla richiesta di andare, sebbene fosse una domenica pomeriggio, i miei rispesero con dei reiterati “non se ne parla nemmeno”. Che peccato!

“Nel febbraio del 1972 ho quindici anni. Sono tempi “scatenati” e ne combiniamo di tutti i colori, a scuola la mattina e col “cinquantino” nel pomeriggio. Il mio amico omonimo e compagno di scorribande mi propone di andare al LEM di San Martino Buon Albergo nel pomeriggio di domenica per un concerto di un chitarrista blues-rock famoso che io però non conosco. Beh, finora ho sbirciato solo un paio di numeri di Ciao 2001 e ascolto ogni tanto alla radio “Per voi giovani” ma Rory Gallagher non l’ho ancora “incrociato”. Il mio amico Fabio mi convince ad indossare, come lui, invece della solita maglietta, una canottiera rosa con una grande sigla “CEB” che lui ha dipinto.  Non ho mai saputo cosa volesse dire questa parola o questo acronimo, magari me lo dirà dopo aver letto queste righe, questo mio ricordo personale. Nella discoteca fa molto caldo e rimaniamo in jeans e canottiera “CEB”; magrini tutti e due, facciamo “tendenza” (o forse, impressione o “scaressa” in dialetto veronese) ma noi non lo sappiamo.  Sento che va bene così.  Sento che è solo ora che posso esprimermi in questo modo e lo faccio.

Ho con me una macchina fotografica Voigländer con un cubo-flash montato sopra, regalo di mio nonno Giorgio.

La musica è forte e magica. Rory sorprende e cattura il pubblico.

Consumo buona parte di un rullino da 36 foto.

Usciamo dal concerto carichi di energia e affascinati da quel suono che fa risuonare dentro di me sogni e voglia di trasgressione. (Fabio Oliosi)

Di Rory Gallagher esiste una bella biografia in italiano scritta da Fabio Rossi (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2017/10/30/fabio-rossi-rory-gallagher/) della quale ne è stata pubblicata una seconda edizione da Chinaski Edizioni.