CORRADI · COLOMBO · TOMBESI “Passeggeri: Taccuino musicale di un viaggio straordinario”
VISAGE Records. CD, 2023
di alessandro nobis
A questo interessante e inedito progetto Rachele Colombo, Corrado Corradi e Roberto Tombesi lavorano da tre anni, e nel 2021 avevamo non solo intervistato Corradi per saperne di più (https://ildiapasonblog.wordpress.com/2021/06/15/il-diapason-incontra-corrado-corradi-di-passeggeri/) ma anche letto il volume edito nell’unica edizione pubblicata in 500 esemplari nel 1948 da Italgeo ed il cui titolo (“Con Adelaide Ristori nel giro del mondo 1874 · 1875, Lettere di Marco Piazza“) lasciava immaginare le avventure dell’entourage che accompagnò l’attrice di Cividale del Friuli (1822 · 1906) in giro per il mondo su treni, carrozze e navi. Per finire in un torrido 20 giugno del ’22 avevamo anche assistito alla “prima” dello spettacolo a Villa Balisserotto di Urbana nel padovano. Ora, finalmente, abbiamo tra le mani il CD “Passeggeri“ realizzato per l’etichetta Visage.

Insomma, per farla breve c’è questo piroscafo S.S. Lusitania (proprietà della Canard Steam Navigation, venne varato il 20 giugno del 1871 e si incagliò il 26 giugno del 1901 sulle coste del Newfoundland a Cape Race e poteva trasportare circa 550 passeggeri nelle tre classi; non era quindi il più famoso omonimo piroscafo affondato il 7 maggio 1915 e varato nel 1906, n.d.r.) sul quale si imbarca la Compagnia Teatrale di Adelaide Ristori della quale fa parte come “Primo Attore Giovane” tale Marco Piazza che durante questo infinito viaggio scrive lettere su lettere al figlio Dino che come detto verranno pubblicate nel 1948: ecco, Marco Piazza è il bisnonno materno di Corrado Corradi ed il suo viaggio inizia con l’imbarco al porto di Bordeaux e la conseguente partenza il giorno otto del mese di marzo dell’anno 1874. Destinazione Brasile.
Rachele Colombo, Corrado Corradi e Roberto Tombesi hanno svolto un lungo e certosino lavoro di studio e ricerca come nell’Archivio Ristori del Civico Museo · Biblioteca dell’Attore di Genova ed hanno composto i testi e le musiche di questo “Passeggeri“, con delle scelte timbriche e vocali appropriate che trasportano l’ascoltatore sul Lusitania passo passo nel condividere le avventure oceaniche e terrestri della brigata di attori. Sembra davvero di stare in mezzo a loro.
La tradizione orale dei pescatori dell’alto Adriatico e di Chioggia per essere precisi è quella grazie alla quale inizia il viaggio, un canto di lavoro abbinato all'”Orazione del Pescaore“, una richiesta di protezione prima di lasciare il porto, un viatico per il fruitore al quale consiglio caldamente di ascoltare il disco nella sua continuità così come è stato concepito, e poi via sull’Atlantico spinti dagli alisei come racconta la voce di Carrara sul finire del brano scritto da Rachele Colombo. Sono questi i primi due frammenti di quest’opera suddivisa in cinque movimenti · “Partenze” · “In Viaggio” · “Il Vapore” · “Migrazioni” · “Festa” · e “Il Ritorno“, tra strumentali, canzoni e recitativi con le voci di Ottavia Piccolo e Titino Carrara. Tra i primi segnalo “Brisa Do Mar“, sembra di stare sul ponte a farsi accarezzare dalla brezza oceanica, una melodia ipnotica come il rollio del Lusitania tra le più incisive di “Passeggeri” a mio modesto parere, con l’arpeggio della chitarra e il dialogo tra l’organetto e la bandonina di Corradi; Rachele Colombo scrive e canta con Corradi “Notte Lusitania“, una serenata al cielo stellato che in pieno Oceano sembra di toccare, tutto il mondo è su quel piroscafo in attesa di sbarcare e davvero importanti il recitativo di Ottavia Piccolo in “El Vapor” dove con la voce della Ristori narra del piroscafo · e dei passeggeri · alle prese con la terribile burrasca incrociata a Capo Pilar dove l’Atlantico baruffa quotidianamente con il Pacifico.
Quasi un “Marco Piazza apocrifo” mi sembra l’amaro canto “Italia Maledeta” ispirato a Tombesi dal poeta veneto / brasiliano Darcy Loss Luzzato, dedicato a “quelli della terza classe” quella dei migranti che stipati come topi (“Immuciadi ntea nave come i rati ntei nidi / tratadi come bestie, pezo anco che i can“) rischiano la traversata in condizioni terribili in cerca di fortuna o quantomeno di una vita umana (vi ricorda qualcosa di simile che accade ai nostri giorni?).
Alla fine si fa ritorno dai viaggi, quello dei tre “Passeggeri” con il quale si torna nell’alto Adriatico tra i pescatori di Chioggia con l’originale di Rachele Colombo “Il Ballo dei Pesci” e quello di “Adelaide” Ristori sul ritorno dall’America che riflette solitaria sul ponte di quella che è stata casa per lunghe settimane della compagnia teatrale, il Lusitania. Ritengo che che questo “Passeggeri” sia un disco eccellente, maturo, la dimostrazione di come si possa dare nuova e diversa vita a storie di persone facendole ritornare dall’oblìo del passato creandovi attorno musica legata alla cultura popolare: ci sono numerosi teatri che portano il nome della Ristori come quello di Verona ma quanti dei loro gestori conoscono questo viaggio straordinario intorno al mondo?
“Quando, dopo i trionfi di Buenos Aires, la Ristori recitò nel Cile, il Presidente della Repubblica la ricevette nel Palazzo Governativo de · La Moneda · con onori pari a quelli dovuti ad una Ambasciatrice.
La Ristori, nel suo ritiro dalle scene, ricordava sempre i giorni indimenticabili trascorsi in Buenos Aires ed in Santiago del Cile, ed al compiersi del suo giubileo, in una pagina preziosa qualificò i suoi ricordi di America come quelli fra i più cari e più duraturi della sua carriera gloriosa.”
Buenos Aires, novembre 1928