DALLA PICCIONAIA: BREANZA · ZERLOTTO · LAZZARONE “Comizio Elettroacustico”

DALLA PICCIONAIA: BREANZA · ZERLOTTO · LAZZARONE “Comizio Elettroacustico”

ENRICO BREANZA · ANNA ZERLOTTO · LAZZARONE “Comizio Elettroacustico”

Laboratorio Autogestito Paratodos, Verona. 5 marzo 2023

di alessandro nobis

Fa molto piacere sapere che a Verona città esiste uno spazio che coraggiosamente dà la possibilità di esibirsi ad artisti che lavorano nell’ambito dell’avanguardia. E’ il Laboratorio Autogestito Paratodos (in Corso Venezia 51), e la performance in oggetto è il “Comizio Elettroacustico” che si è tenuto domenica 5 marzo appunto in questo ampio e multifunzionale spazio: il “Comizio” ha avuto come protagonisti tre musicisti ovvero la contrabbassista Anna Zerlotto, il manipolatore di suoni elettro · acustici Lazzarone ed il chitarrista Enrico Breanza che da tempo esplora il mondo della musica spontanea, oggetto del “Comizio” appunto.

Una novantina di minuti scanditi da diversi momenti caratterizzati da “creazioni e distruzioni spontanee” · come annunciato da Breanza ad inizio performance, con il denominatore comune nella struttura delle improvvisazioni: la chitarra crea fraseggi, pattern, accordi che suonano come un invito ai compagni a partecipare, interloquire, creare suoni d’insieme che alla fine risultano interessanti e convincenti riuscendo frequentemente a far scoccare quella scintilla magica che i musicisti che operano nell’ambito dell’improvvisazione · anche di quella molto più ortodossa e radicale · cercano ogniqualvolta si trovano uno di fronte all’altro. Ciò che si è generato · e dissolto · durante la performance è stata una musica godibile, a tratti spigolosa, che invita all’attento ascolto e che è stata apprezzata dal pubblico presente, ma con soprattutto una linea evolutiva del concetto artistico chiara e che a mio modestissimo parere ha ampi spazi di sviluppo: consideriamo che questo era solamente il terzo “incontro” tra Lazzarone, Breanza e Zerlotto ed una volta che la contrabbassista e il “manipolatore di suoni” si saranno presi sempre più spazio nella creazione che deve seguire i dettami del non · idioma improvvisativo comune, la qualità della loro musica non potrà che giovarsene. Come detto le basi per un lavoro molto interessante ci sono tutte ed anche il riascolto della performance conferma quanto detto.

Fa sempre piacere sapere, concludendo, che la via della musica spontanea indicata nei primi anni sessanta dal londinese Spontanoeus Music Ensemble ancora oggi trovi proseliti interessati a produrre musica con queste modalità come quella ascoltata durante il “Comizio Elettroacustico”. “Questa è la via” ha detto qualcuno, la si segua senza “se” e sanza “ma”.

Si replica domenica 7 maggio. Naturalmente non sarà “la stessa musica”, non può esserlo, diceva il Derek B.

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