FAUSTO FERRAIUOLO TRIO “Il Dono”
Abeat Records. CD, 2019
di alessandro nobis
Oggi (7 marzo 2020) se ne è andato uno degli ultimi giganti rimasti, “le ali” di Coltrane come il sassofonista appellava McCoy Tyner, e oggi sto ascoltando questo bel lavoro del pianista Fausto Ferraiuolo pubblicato alla Abeat Records registrato assieme al batterista Jeff Ballard ed al contrabbassista Aldo Vigorito e che rende merito al bel momento che il jazz italiano sta attraversando tra molte difficoltà; un trio affiatato, con un interessante progetto che si basa sulle composizioni del talentuoso pianista ed il cui il segno distintivo, mi sembra poter dire, è quello della ricerca della melodia che si affianca al carattere improvvisativo di “Improtune” e di “O impro mia” nate grazie ad un significativo e fruttuoso istinto al dialogo tra i tre protagonisti. D’altro canto i brani più strutturati come la bellissima ballad “4 settembre” ci rivelano il suono purissimo del pianoforte e la dedicata ma sostanziale cavata del contrabbasso che con il drumming di Jeff Ballard aiutano Ferraiuolo a creare un pathos che raramente abbiamo l’occasione di ascoltare, la sostenuta “Baires” ci trasporta nel clima sudamericano rivisto e corretto, perfetto il solo di pianoforte e da menzionare quello di Ballard, ed anche nell’unico standard presente (perfetta la scelta di dare spazio agli spartiti di Ferraiuolo), ovvero “Somebody Loves Me” di George Gershwin il trio mostra tutto il suo valore nella rilettura di questa composizione e nella già menzionata capacità di dialogo.
Grazie per il bel “Dono”, ogni tanto un bel disco di “nuovo mainstream” giova allo spirito.