DALLA PICCIONAIA: Jon Hicks e Cornelia Keating al Cohen, Verona

DALLA PICCIONAIA: Jon Hicks e Cornelia Keating al Cohen, Verona

DALLA PICCIONAIA: Jon Hicks e Cornelia Keating al Cohen. 9 settembre 2017

di Alessandro Nobis. Fotografia di Mauro Regis.

Arrivati a Verona da un concerto in quel di Montefano, nel maceratese, con un viaggio a dir poco rocambolesco, Jon Hicks e Cornelia Keating sono riusciti nonostante la stanchezza a sfoderare novanta minuti di ottima musica, lasciando intendere che la loro performance avrebbe potuto proseguire per quasi altrettanto tempo. Il pubblico, finalmente numeroso, ha gradito la musica proposta dal duo anglo irlandese e chi si aspettava una cavalcata nella tradizione – come chi scrive – è rimasto non deluso ma invece affascinato dallo spettro musicale proposto: ed in effetti, ascoltando l’unico CD inciso dai Lua Lauchra – di cui Hicks era il chitarrista – si poteva intuire che la musica proposta sarebbe stata ben più a largo raggio dei reels e dei jigs suonati al Cohen, peraltro egregiamente visto il talento -. A parte qualche brano originale il concerto è stato una lunga cavalcata nella musica del novecento, spaziando dai gospel come “Nobody’s fault but mine” e “In my time of dying” (un caso che la scelta sia caduta su due brani entrambi nel repertorio degli Zeppelin?) al jazz (Billie Holiday, Juan Tizol e Duke Ellington, Paul Desmond e Ira Brubeck) al rock d’autore griffato J.J.Cale oltre naturalmente al graditissimo omaggio alla musica d’Irlanda dove Jon Hicks ha scelto di vivere (lui è inglese) con Cornelia Keating: le danze tradizionali già citate ed una bella versione in apartura di concerto dello struggente blues “There’s a Light” dell’indimenticato quanto grandissimo chitarrista di Ballyshannon, Rory Gallagher.

Sembra, a prima vista, una scaletta male assortita formata da diversi generi musicali, ma la chitarra di Hicks – e la sua bella, calda ed espressiva voce – combinata con il canto intimo, quasi sussurrato di Cornelia Keating hanno saputo dare una rilettura omogenea, convincente ed equilibrata di questo “repertorio”. Alla prossima.

 

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