Recensire un disco di blues elettrico, per di più italiano, a due giorni dalla scomparsa del chitarrista Rudy Rotta non è per me facile, visto che lo conoscevo da molti anni ed avevo sempre apprezzato la sua musica e la sua generosità sul palco. Gli voglio dedicare quindi questo articolo. Credo avrebbe apprezzato il BBQ.
BAD BLUES QUARTET “Bad Blues Quartet
AUTOPRODUZIONE CD, 2017
di Alessandro Nobis
Bad Blues Quartet è una formazione cagliaritana – e quindi non c’è solo Andrea Cubeddu nel blues isolano – che propone un vigoroso e sanguigno blues elettrico nel segno di quello d’oltreoceano. Mettete nel lettore il CD e ascoltate subito i quattordici minuti di “Me and My David’s Blues” e capirete quello che sto dicendo, slow blues di ottima fattura con i fantasmi di Steve Ray Vaughan e del migliore “Southern Rock” che vanno e vengono nel vostro salotto; Federico Valenti e la sua chitarra la sanno lunga, hanno imparato bene la lezione dei grandi chitarristi e con i suoi compagni di viaggio – Simone Arca al basso, Frank Stara alla batteria e l’incisiva e convincente voce di Eleonora Usala – ha saputo dare vita a questo davvero buon lavoro d’esordio.
Poi si rimette il cd dall’inizio, nell’ordine concepito dai quattro ed ecco lo shuffle compatto di “Illusion’s Song”, il rock blues di “The Shelter”, l’omaggio al gigante SRV con la lunga “Behind The hat”, il bell’arrangiamento dello spiritual “Go Down Old Hannah”, con la prima parte a cappella (come da manuale) e la seconda con lo swing condotto dalla chitarra resofonica di Valenti. Un disco interessante, coraggioso – come detto otto brani su nove sono originali – che mi auguro possa avere una diffusione all’altezza della qualità della musica. Buone notizie dalla Sardegna.
ww.badbluesquartet.com