DUCK BAKER TRIO
“Deja Vouty”
FULICA Records CD, 2016
di Alessandro Nobis
Per la sua più recente incarnazione del suo trio il chitarrista americano Duck Baker ha scelto due assi della musica improvvisata europea, il contrabbassista John Edwards, del quale avevo già parlato recensendo il suo disco “Jems” in duo con Mark Sanders pubblicato dall’intrepita Treader di John Coxon, ed il clarinettista Alex Ward, anche lui nel team della Treader per la quale aveva già dato alle stampe il bel “Clarinet Record” con John Coxon.
Il repertorio comprende brani composti tra il 2011 ed il 2014 che qui sono incisi per la prima volta. Non avevo mai ascoltato Duck Baker con questa formazione, e devo dire che la musica qui è piuttosto eccitante e ti entra nell’apparato uditivo come una cascata di acqua fresca. E’ la dimostrazione del dinamismo del jazz, una dimostrazione di come ancora in questi nostri giorni ci si possa ispirare ai grandi compositori del passato, prendere da essi qualche idea e comporre brani come “You’ll have like that” con nella mente le note di Hank Mobley, “The Blues is The Blues is The Blues is” da Benny Carter o ancora “Marking Time” da Sonny Clark, una caratteristica questa che sapevo già di Duck Baker, ma in veste “solista”. L’esecuzione è mirabile, rara la combinazione chitarra acustica – contrabbasso – clarinetto e sulla solidità del trio non c’è nulla da dire, le loro straordinarie tecniche individuali sono al servizio del suono d’insieme.
Disco a mio modesto avviso spettacolare, se fossi direttore artistico di un qualsiasi jazz festival, anche condominiale…………avete capito.
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